Grazie ad un ricorso patrocinato dallâInca, la Corte dâAppello di Brescia restituisce ad una figlia maggiorenne orfana e inabile al lavoro, il diritto alla pensione di inabilità , sospesa da tre anni dallâInps a causa del superamento del limite di reddito previsto dalla normativa vigente, cui è subordinato il riconoscimento della prestazione.
Lâoggetto del contenzioso della sentenza n. 265/2021, pubblicata il 24 novembre scorso, riguarda la corretta applicazione della esenzione fiscale in favore degli orfani, titolari della pensione ai superstiti, introdotta con la legge di Stabilità 2017.
Secondo lâinterpretazione dellâIstituto di previdenza pubblico, accolta in prima istanza dal Tribunale di Bergamo con la sentenza n. 580/2020, per la formazione del reddito imponibile ai fini dellâIrpef, che deve essere calcolato al netto degli oneri deducibili indicati nellâarticolo 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, non rientrava lâesenzione fiscale di mille euro riconosciuta ai superstiti orfani, prevista dallâarticolo 1, comma 249, L. 232/2016.
Il mancato riconoscimento dellâagevolazione ha fatto scattare il superamento del tetto reddituale, consentendo allâInps di giustificare la revoca della pensione di inabilità (il reddito annuale dichiarato era di 17.080 euro, mentre il tetto reddituale richiesto per il riconoscimento della prestazione è di 16.664,36).
Un decisione che la Corte dâAppello ha considerato sbagliata e riferendosi anche allâorientamento espresso dalla Cassazione in varie pronunce sottolinea come ââ¦nellâambito del sistema previdenziale ed assistenziale, è il legislatore che nelle diverse fattispecie individua quale debba essere il reddito rilevante al fine del diritto ad una determinata prestazione..., considerando lâeffettivo stato di bisogno della persona. Nei casi come quello della ricorrente, âil legislatore ha previsto espressamente, con riferimento ad una individuata categoria di soggetti (gli orfani)â, meritevoli di maggior tutela, âquale parte del reddito derivante da pensione ai superstiti costituisca reddito imponibile ai fini Irpefâ¦â
Perciò, secondo la pronuncia, va applicata la norma contenuta nella legge di Stabilità 2017, laddove stabilisce che le pensioni ai superstiti, qualora siano percepite dagli orfani, concorrono alla formazione del reddito complessivo ai fini Irpef, soltanto per lâimporto eccedente la somma di 1.000 euro, âil che equivale a dire che il reddito derivante dalla pensione ai superstiti sarà quello costituito dallâammontare della pensione, detratta la somma di 1.000 euro, non assoggettata ad impostaâ.
Da qui, la decisione della Corte dâAppello di Brescia di condannare lâInps al pagamento dei ratei pregressi, a partire dalla data della sospensione della prestazione (2018) e degli interessi legali maturati.